Ieri pomeriggio. Taranto-Viggiano, 203 km. Quinta tappa del Giro 2014.
La via del petrolio, una lunga pista oleosa dalle raffinerie pugliesi fino ai pozzi che si ergono ai piedi della Madonna Nera, nella valle del fiume Agri. Il più grande giacimento petrolifero su terraferma d’Europa.
Un enorme Jolly Roger sventola da un balcone in cima al Gran Premio della Montagna.
Fisso per mezz’ora una curva, aspettando di veder spuntare i corridori. Potrei andare al bar per un caffè, lo so bene, manca ancora tanto. Ma ho paura che mi sfuggano sotto gli occhi. Così aspetto. L’adrenalina sale piano piano. Poi è volata, lo sguardo emozionato muove lentamente da sinistra a destra, ma non troppo lentamente. Sospendo per un attimo il respiro, il più forte alza le mani al cielo ed è finita. Le scintille mi restano addosso per un po’.
E infine lui. L’avevo già capito il tipo, un mattacchione. Poi quando ha srotolato lo striscione è diventato il mio idolo.