I dolori del giovane blogger

Alcune volte non hai il tempo di scrivere, altre manca la voglia. Quand’è così, i giorni passano e il tuo blog si inceppa su una certa data ad una certa ora, come quell’orologio fermo appeso in cucina che da un mese aspetta invano che gli cambi le pile.

Alcune volte torni a casa nel tardo pomeriggio con tanta voglia di scrivere ma non sai cosa scrivere, ti mancano le idee. Quand’è così, non scrivi (questa è sempre la scelta migliore, secondo me), oppure scrivi male un post insulso, oppure scrivi del fatto che non sai cosa scrivere.

Altre volte ti capita l’opposto, hai così tante idee che alla fine il cervello non riesce a gestirle tutte e il traffico dei pensieri si ingolfa. Sai perfettamente cosa scrivere, hai in mente un post magnifico, originale, pieno di rimandi e connessioni, nella tua testa è già bello che pronto, devi solo batterlo alla tastiera del pc e non vedi l’ora di pubblicarlo, ma poi quando ti siedi a scriverlo davvero ti rendi conto che quel post dovrai sudartelo, che ti serviranno molta più fatica, tempo e concentrazione del previsto prima di riuscire a far coincidere la meraviglia immaginata con quello che hai effettivamente composto tramite l’editor di WordPress. A quel punto il cervello comincia ad inviare segnali inequivocabili, ad elaborare strategie di fuga: ti alzi, cammini nervosamente attraverso la stanza, ne misuri il perimetro, ti risiedi, sfogli a casaccio il primo libro a portata di mano, controlli la posta elettronica, fai impazzire la freccetta del mouse sullo schermo immacolato, in attesa dell’ispirazione, ti rialzi di nuovo per andare a fumare una sigaretta in balcone. Poi magari ti accorgi che fuori splende ancora il sole, oppure un amico viene a citofonarti sotto casa e decidi di uscire per una passeggiata. E addio post.

Altre volte è settembre, e i coscienziosi padri di famiglia iniziano a far provvista di legna in vista dell’inverno. Il tuo vicino con aspirazioni da boscaiolo aziona la motosega da 6 kW in giardino e la questione è chiusa.

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