Parlando del naufragio della London Valour (ovvero: il lento e inesorabile declino d’un paese che si bulla ancora d’essere nel G8)

Ecco due articoli con i controcazzi che difficilmente vi capiterà di leggere sui media mainstream (si dice così, no?). Uno ve lo ribloggo, l’altro lo trovate qui. Per farsi un quadro generale di come siamo messi in Italia. Proprio rassicuranti.

BarneyPanofsky

(Cominciamo con la musica, che mi serve per introdurre il resto. Sara’ una roba lunga, credo, e molto poco organizzata. Io vi ho avvertito…)

Siamo nel 1978, e tra le altre meravigliose scoperte tecnologiche di quei tempi vi fu (almeno nella casa dei miei) l’arrivo dei registratori a cassette. O meglio: della combinazione magica tra una radio e un aggeggio nel quale si infilavano delle robe strane, da cui usciva musica, ma ce la potevi anche mettere dentro la musica, direttamente dalla radio! E te la potevi portare in tasca fuori casa, e sentire in un’altra di quelle macchinette infernali o addirittura in macchina, ad avere l’autoradio giusta. Magia.

Ero un undicenne appena entrato alle scuole medie, e la musica inziava ad interessarmi abbastanza[1]. In casa v’erano tonnellate di dischi di musica classica e di opera, e pochi altri 33 giri di un cantante italiano: Fabrizio de Andre’. Non ricordo…

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